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MMSA Giovane Aurora C5
Intervista N.3
Intervista rilasciata da COPPARONI LORENZO il 13-11-2014
  • Dopo due volti nuovi ed un dirigente stavolta intervistiamo uno dei pochi reduci della scorsa stagione. Ciao Lorenzo!
    Ciao a tutti!
  • Parliamo un pò dei tuoi trascorsi: tre anni a Chiaravalle col mister e poi la decisione di seguirlo a Jesi nella nuova società. Raccontaci cosa c'è stato nel bene e nel male.
    Premesso che il fatto che io sia col mister per il quinto anno consecutivo rivela inequivocabilmente una preoccupante tendenza masochista in me, devo dire che di positivo c'è stato molto. In primis, le splendide persone che questo sport mi ha permesso di conoscere, gruppi (quasi) sempre molto uniti, cene di squadra, trasferte ed episodi memorabili. Dal punto di vista sportivo il ricordo più piacevole che ho è ovviamente quello legato alla stagione 2010-2011 quando a Chiaravalle (guidati da capitan Marchetti Nori) vincemmo il campionato di serie D ai danni (ironia della sorte) proprio della Giovane Aurora (dei vari Coltorti, Santoni, Stronati, Rango). L'anno scorso è stato invece il più deludente per quanto riguarda i risultati, con una squadra costruita per vincere che per una serie di motivi è riuscita a raccogliere solo pochissimi punti.
  • Nonostante la scorsa stagione davvero poco positiva ti sei fatto convincere a continuare l'avventura in gialloblu. Cosa ti ha spinto a restare e soprattutto pensi sia stata la scelta giusta?
    Ammetto che ero molto demotivato. Poi, quest'estate, durante gli allenamenti pre-preparazione (solo noi!!), ho iniziato a vedere che si stava formando un bel gruppo, eterogeneo (si andava dai 17 anni di Alessio ai 41 del Genio) e con ragazzi bravi e motivati. Il tutto si andava ad unire ad uno staff di spessore (Saracini escluso). Lì mi sono tornati entusiasmo e voglia di giocare ed ho deciso di restare. Scelta giustissima.
  • Per anni sei stato uno "sbarbatello" nelle rose del mister. Quest'anno invece ci sono ragazzi più giovani di te. Che differenze ci sono nell'approccio al campo e allo spogliatoio?
    Effettivamente quest'anno mi sento particolarmente vecchio. E' stata dura già l'anno scorso accettare di non esser più il più giovane in rosa. Anche se ho 26 anni e prima o poi questa storia doveva finire. Giocare con l'etichetta di "giovane" è più semplice, perchè spesso ci si aspetta meno da te, si hanno responsabilità minori e certi errori vengo perdonati più facilmente. Ma al tempo stesso avere più esperienza permette di scendere in campo con maggiore tranquillità e consapevolezza dei propri mezzi. Poi mi basta guardare per un attimo Diego Stronati per tornare a sentirmi un ragazzino.
  • Il mister ti definisce uno dei due playmaker del suo roster. Un ruolo chiave in campo e fuori... ti senti responsabilizzato?
    Sono anni che sono uno dei playmaker del mister. E' proprio per questo che ormai sono in grado di passare la palla ad un mio compagno solo se si trova lungolinea. In più quando penso di "imbucare" centralmente sento dei brividi che mi percorrono la schiena. Credo che questa risposta sarcastica mi costerà molte flessioni al prossimo allenamento...
  • Quali credi possano essere i margini di crescita della nostra squadra e quale credi debba essere il nostro obiettivo di fine stagione?
    E' una squadra giovane sia anagraficamente parlando (in buona parte degli elementi) sia nel tempo che hanno avuto i giocatori per conoscersi. Credo abbia buoni margini di miglioramento considerando che alcuni meccanismi andranno affinati ed aumenterà l'intesa tra di noi. In più sono convinto che il fatto di avere una rosa ampia darà i suoi frutti nel lungo periodo. Con l'obiettivo è sempre meglio non sbilanciarsi, ma ritengo che i play-off siano raggiungibili se continueremo a giocare come abbiamo fatto finora.
  • Il tuo obiettivo personale invece?
    Non ho obiettivi particolari. Vorrei solo continuare a sentirmi utile alla causa e parte integrante di questo gruppo. Spero che lavoro ed infortuni non compromettano troppo la mia presenza.
  • Parlaci del tuo rapporto con: capitan Stronati, Luca "wild" Rango e con l'alfa romeo di Teo Giuliani. Grazie per la disponibilità!
    Una cosa mi accomuna a Stronati&Rango: la lentezza disarmante nel fare la doccia e rivestirsi dopo allenamento. A volte rimaniamo noi 3 fino a mezzanotte scarsa a fare analisi tecnico-tattiche sulla precedente partita della Giovane Aurora o, più spesso, a fare discorsi decisamente demenziali. Da non ripetere. L'Alfa di Ciccio ha la capacità di sfidare le leggi della fisica, di viaggiare nel tempo ed accedere ad altre dimensioni. E' stata compagna di molteplici disavventure e, ora che ho deciso di non salirci più per non morire giovane, è tuttora indiscussa protagonista dei miei incubi. E' stata rimpiazzata dal pulmino di Pippo Sballo: di male in peggio.
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